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L’impatto delle Tecnologie Web e Mobile sulla pubblica amministrazione

Oggi si parla molto di trasformazione, digitalizzazione e innovazione nel settore pubblico, proprio per questo parte delle risorse totali del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) sono dedicate esclusivamente alla transizione digitale, con l’obiettivo principale di trasformare e innovare la Pubblica Amministrazione in chiave digitale.


Tale processo permetterebbe di innovare il territorio a favore di tutta la comunità, eliminando la distanza tra la tecnologia e le persone per semplificare il vivere quotidiano grazie all’evoluzione digitale con l’obiettivo di realizzare amministrazioni pubbliche che offrano servizi digitali facilmente utilizzabili.


In occasione del corso formativo rivolto ai funzionari di alto livello della regione Friuli-Venezia Giulia, all’interno del progetto “TECWEB-22” vinto da INSIEL - Informatica per il Sistema degli Enti Locali S.p.A - sono stato chiamato per svolgere due seminari riguardanti argomenti come l’impatto delle Tecnologie Web e Mobile con approfondimenti sul concetto di e-government, smart city, sanità, riportando esempi concreti di sistemi digitali esistenti in tutta Italia e l’impatto che hanno avuto sui cittadini.

Le figure professionali a cui era indirizzato il corso hanno il compito di occuparsi dell’informatizzazione della Pubblica Amministrazione della regione autonoma friulana, pertanto il mio intervento era incentrato su quali siano le buone prassi e i corretti metodi da seguire, su cosa porre la giusta attenzione e in particolar modo su quali siano i rischi che potrebbero rendere il progetto di difficile attuazione o poco comprensibile per i destinatari dell’informatizzazione.


Questi ultimi possono essere i funzionari dipendenti delle singole pubbliche amministrazioni, che siano esse Province, Comuni, ecc., o, di rimando, i cittadini che necessitano di utilizzare le piattaforme. Loro sono i clienti principali del processo di erogazione di un servizio, per cui bisogna fare in modo che chi è chiamato a sviluppare e/o mettere in funzione i processi che gestiscono il patrimonio informativo sotto forma digitale, lo facciano nel miglior modo così da rendere la PA veloce, efficace, performante e smart.

Riportando come esempi altri territori dove tutto ciò è stato già messo in atto, ho illustrato cosa ha funzionato e cosa no, così da avere una più ampia visione e poter anticipare errori facilmente evitabili.

Seguendo gli obblighi e le norme racchiuse nel Codice dell’Amministrazione Digitale, i funzionari chiamati a svolgere questo compito potranno attuare al meglio l'informatizzazione della Pubblica Amministrazione nei rapporti con i cittadini e le imprese.

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